Itinerario: la Rimini romana

Autore: Valentina Lepore – tempo di lettura: 6 min

Rimini è una città dalle origini molto antiche. Abitata già nel Neolitico e in seguito dalle popolazioni Villanoviana e Gallica, è con l’insediamento dei Romani che Ariminum diventa la città che conosciamo oggi. Arrivati nel 268 a.C. si insediano con una colonia urbana, ma solo dopo (tra il 44 a.C e il 14 d.C, in piena età Augustea) si assiste alla costruzione dei monumenti più importanti della città. 

L’itinerario alla scoperta della Rimini Romana si snoda nel centro storico toccando 6 tappe: molte sono le testimonianze giunte fino a noi, altre sono andate perse nel tempo e possiamo solo immaginare la loro bellezza.

Le tappe

  1. Arco d’Augusto
  2. Porta Montanara
  3. Il Foro (Piazza Tre Martiri)
  4. Anfiteatro
  5. Domus del Chirurgo
  6. Ponte di Tiberio
  7. ARimini Caput Viarum

1. Arco d’Augusto

Edificato nel 27 a.C. in onore di Cesare Ottaviano Augusto, è la porta di ingresso alla città per chi proviene dalla Flaminia, l’antica via che collega Roma a Rimini. Ancora oggi è la porta ubica meglio conservata di tutto il nord Italia, rimasta intatta nonostante i pesanti bombardamenti avvenuti nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Realizzato in pietra d’Istria, è alto circa 17 metri e profondo 4, si presenta con un’arcata ampia dove non erano presenti battatenti a testimoniare il periodo di pace che Augusto portò nell’Impero Romano. A lato presenta semi colonne con capitelli corinzi e dischi circolari cavi che accolgono le figure di Giove, Apollo, Nettuno e la Dea Romea. In origine nella parte alta c’era una balconata con la statua di Augusto. Su entrambe le facciate la presenza di teste di bue indica simbolicamente Rimini come colonia romana. L’Arco è sorretto da mura che si adagiano su un’area verde dove sono ancora presenti resti delle antiche mura romane.

2. Porta Montanara

Porta romana più piccola rispetto all’Arco d’Augusto, era la porta d’ingresso per chi proveniva dalla valle del Marecchia lungo la via Aretina. La sua costruzione risale al I secolo a.C. nel periodo in cui Silla ripensò il sistema difensivo e murario della città. Oggi si trova alla fine di via Garibaldi e si presenta come un arco a tutto sesto in pietra arenaria, ma è solo una delle due parti dell’antico varco.

La porta fu in parte distrutta nel corso della Seconda Guerra Mondiale, i resti recuperati furono ricostruiti accanto al Tempio Malatestiano (nel cortile della Diocesi di Rimini). Solo recentemente è stata ricomposta nelle vicinanze della sua posizione originale.

3. Il Foro

Oggi si chiama Piazza Tre Martiri ed è la più grande del centro storico di Rimini. Un tempo era il Foro Romano dove si svolgevano la vita pubblica di Ariminum, le attività politiche ed economiche. Secondo gli storici è stato qui che Giulio Cesare parlò con i suoi soldati dopo aver attraversato il Rubicone, prima di dirigersi alla conquista di Roma. In memoria di questo evento, nel ‘500 venne posto un cippo a ricordo della proclamazione del fatidico discorso.

Sul Foro si affacciavano diversi edifici, statue e un arco monumentale d’accesso (sulla stessa linea dell’Arco d’Augusto). Questa piazza è stata pesantemente danneggiata nel corso della Seconda Guerra Mondiale e oggi della grandezza romana non rimane che il cippo cinquecentesco e una statua bronzea di Augusto, copia dell’originale conservata a Roma.

4. Anfiteatro

L’anfiteatro romano venne costruito nel II secolo d.C. su volere dell’imperatore Adriano, per offrire alla città momenti di intrattenimento e distendere le tensioni sociali secondo la consuetudine del panem et circensem. Lontano dal centro, sorgeva in posizione scenografica a pochi passi dal mare e dall’antico porto romano. Di forma ellittica, misurava 118 m per 88 m, e le dimensioni dell’arena lo avvicinano a quelle del Colosseo (73×44 m). Qui si svolgevano i combattimenti dei gladiatori ma già in tarda età imperiale fu incorporato nelle mura con funzioni militari e successivamente i suoi materiali furono riutilizzati per altri edifici.

Oggi rimangono solo pochi resti: pezzi di spalti, gradinate, scorci d’archi e mura periferiche. La zona è delimitata ma sempre aperta al pubblico.

5. Domus del chirurgo

Edificata nel II secolo d.C, fu l’abitazione e lo studio di un medico chirurgo: Eutyches. Situata un tempo a ridosso delle mura della città e non lontano dal porto fu poi distrutta nel III secolo a causa di un incendio. Nel sito archeologico di circa 700 mq, oggi interamente visitabile, sono stati ritrovati mosaici, intonaci, arredi e suppellettili oltre a circa 150 strumenti e accessori medici. Questi ultimi sono conservati nel vicino Museo della Città “Luigi Tonini”.

6. Ponte di Tiberio

Il Ponte di Tiberio è uno dei monumenti più conosciuti di Rimini. Costruito tra il 14 e il 21 d.C. per celebrare gli imperatori Augusto e Tiberio, era indispensabile per l’attraversamento del fiume Marecchia che un tempo confluiva nel bacino del porto canale. Punto di partenza delle vie Emilia e Popilia, è realizzato in pietra d’istria con cinque arcate di diversa dimensione ha uno stile sobrio ma una notevole funzione ingegneristica. Sopravvissuto a tante vicende che lo volevano distrutto, fu risparmiato dai bombardamenti tedeschi in ritirata.

Viene anche chiamato “pont de’ dievli“, ponte del diavolo perché su una della parete sono presenti segni simili a delle impronte caprine. Si racconta infatti che Tiberio, esasperato dalla lentezza dei lavori, chiese aiuto a Lucifero che accettò in cambio dell’anima della prima persona che avrebbe attraversato il ponte. A lavori finiti, Tiberio provò a ingannare il demonio facendo passare un cane e Lucifero – vedendo non rispettato il patto – provò a far cadere l’attraversamento prendendolo a calci.

7. ARimini Caput Viarum

In Corso d’Augusto 235 si trova il centro visite Arimini Caput Viarum dedicato alla Rimini romana. Qui un percorso multimediale interattivo guida alla scoperta della città, del territorio e della sua storia.